L'opera di RIEN POORTVLIET
Molti disegnatori nel corso degli anni hanno messo il proprio talento al servizio della moda e dei migliori stilisti, usando la loro creatività per valorizzare le più prestigiose collezioni con le loro illustrazioni. Tra questi un ruolo di primo piano è stato ricoperto da Antonio Lopez, che ha messo la sua firma su testate come Vogue, Elle, e il New York Times. I suoi disegni, a dispetto di un certo estro visionario e decisamente suggestivo, hanno sempre conservato un estremo realismo, come dimostra l’attenzione dedicata ai dettagli. In un periodo in cui le riviste di moda non sfruttavano ancora la fotografia in quantità massiccia come oggi, le illustrazioni di Lopez sembravano voler quasi entrare in competizione con quest’ultima grazie all’accuratezza del disegno e alla naturalezza e all’espressività dei soggetti ritratti.
Molti disegnatori nel corso degli anni hanno messo il proprio talento al servizio della moda e dei migliori stilisti, usando la loro creatività per valorizzare le più prestigiose collezioni con le loro illustrazioni. Tra questi un ruolo di primo piano è stato ricoperto da Antonio Lopez, che ha messo la sua firma su testate come Vogue, Elle, e il New York Times. I suoi disegni, a dispetto di un certo estro visionario e decisamente suggestivo, hanno sempre conservato un estremo realismo, come dimostra l’attenzione dedicata ai dettagli. In un periodo in cui le riviste di moda non sfruttavano ancora la fotografia in quantità massiccia come oggi, le illustrazioni di Lopez sembravano voler quasi entrare in competizione con quest’ultima grazie all’accuratezza del disegno e alla naturalezza e all’espressività dei soggetti ritratti.
Se
l’abbondanza e la qualità delle illustrazioni e degli illustratori di moda esistenti
è ormai assodata, lo stesso non si può dire per le illustrazioni che ritraggono
il cavallo e l’ambiente dell’equitazione. Rappresentare i nostri amici a
quattro zampe nei loro comportamenti e nelle loro espressioni in maniera
realistica attraverso il tratto a matita presuppone anche una certa conoscenza
ed esperienza nel rapporto quotidiano con i cavalli che non tutti hanno. Insomma,
una grande passione per tutto ciò che ha a che fare con il loro mondo è un
requisito fondamentale.
Rien Poortvliet riesce a trasmettere
questi sentimenti e questo feeling molto personale con i cavalli nelle sue
illustrazioni. L’artista olandese, da sempre amante della natura e degli
animali, ha dedicato una larga parte della sua produzione di disegni e
acquerelli per l’editoria al fedele alleato dell’uomo in molte attività.
Abbiamo potuto ammirare la sua grande abilità tecnica ed espressiva in un
volume in particolare, pubblicato in Olanda nel 1978 con il titolo Het Brieschend Paard, e più agilmente
reperibile nella sua edizione stampata in inglese del 1996 per la casa editrice
newyorchese Stewart, Tabori & Chang, intitolata Rien Poortvliet’s horses. Un pezzo pregiato per ogni rider o
appassionato che si rispetti, non solo di cavalli, bensì anche di forze
militari, uniformi e bardature, o di arte in generale.
Partendo dalla
rievocazione dei propri ricordi di infanzia e delle figure mitologiche di
cavalli e cavalieri che hanno nutrito la sua immaginazione di bambino,
Poortvliet ci offre una panoramica a 360° gradi del mondo dell’equitazione in
tutte le sue declinazioni, dal tradizionale ruolo del cavallo nella campagna
olandese come animale da lavoro e da traino (anche di imbarcazioni di
salvataggio!), ai cavalli di “sangue blu” della famiglia reale olandese e a
quelli dei corpi di polizia e delle forze dell’ordine.
Ciò che spicca
all’occhio del lettore che conosce un po’ questo mondo, oltre ai testi concisi
e all’uso del colore molto accattivanti che consentono di immergersi
completamente nell’immaginario dell’artista, è appunto lo straordinario grado
di realismo delle illustrazioni, non così facilmente riscontrabile altrove,
dato che stiamo parlando di disegni fatti a matita e ad acquerello. L’attenzione
dell’autore si concentra infatti, oltre che sull’anatomia dei cavalli
(Poortvliet dimostra di avere una sicura conoscenza di numerosissime razze
provenienti da tutto il mondo e di tutte le dimensioni) soprattutto sul mondo accademico-militare e aristocratico e sul ruolo
rivestito dai cavalli all’interno di questa realtà esclusiva e raffinata, forse
un po’ fredda all'apparenza, ma da lui rappresentato con un trasporto e una
sensibilità significativa. Poortvliet riesce a strabiliare per la quantità e la
minuzia di dettagli che riesce a riprodurre
con il semplice uso di tinte acquerello. Uniformi, giubbe, kep, finimenti,
carrozze ci vengono svelate dalla mano di Poortvliet in ogni loro minimo
particolare, da quelle più sfarzose e ingioiellate a quelle più semplici ed
essenziali.
Questa particolare
attrazione, fascinazione oseremmo quasi dire, del disegnatore olandese per la
famiglia reale olandese, i corpi militari e le forze dell’ordine e i loro
cavalli, ci è sembrata molto significativa e vicina al modo di intendere
l’equitazione di Accademia Italiana. Quando Gino Moschetti ha fondato il suo brand,
si è ispirato evidentemente a quel mondo accademico-militare, elegante e aristocratico, che con il cavallo e l’equitazione
è sempre andato a braccetto. I cavalli hanno da
sempre contribuito a dare lustro e a nobilitare l’immagine del cavaliere in
divisa. E viceversa il blasone di colui che sta in sella ha aiutato a rafforzare
la considerazione di cui gode il cavallo nel nostro immaginario.
Accademia Italiana ha
cercato di infondere questo spirito di ammirazione e raffinata sobrietà nelle
sue collezioni di pantaloni e giacche per l’equitazione, unendo un tocco
creativo personale.
E questo è lo stesso
spirito nel quale pensiamo possa ritrovarsi anche chiunque ammiri gli acquerelli
di Rien Poortvliet, o abbia sperimentato nel corso della sua vita un legame
speciale con i teneri quadrupedi. Nelle splendide pagine di questo ricchissimo
volume (contiene 350 illustrazioni a colori), l’artista sembra intenzionato a sfogliare davanti
a noi il suo album di famiglia, rievocando e mostrandoci tutti gli esemplari
che hanno in qualche modo segnato la sua esistenza, dai cavalli solo visti o
immaginati da bambino, a quelli con i quali Poortvliet ha condiviso una parte
importante della sua vita. La vita di un
uomo tranquillo e riservato e di un artista dal tratto delicato e deciso.
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