martedì 8 settembre 2015

Se i cavalli posano per un grande artista...

L'opera di RIEN POORTVLIET

Molti disegnatori nel corso degli anni hanno messo il proprio talento al servizio della moda e dei migliori stilisti, usando la loro creatività per valorizzare le più prestigiose collezioni con le loro illustrazioni. Tra questi un ruolo di primo piano è stato ricoperto da Antonio Lopez, che ha messo la sua firma su testate come Vogue, Elle, e il New York Times. I suoi disegni, a dispetto di un certo estro visionario e decisamente suggestivo, hanno sempre conservato un estremo realismo, come dimostra l’attenzione dedicata ai dettagli. In un periodo in cui le riviste di moda non sfruttavano ancora la fotografia in quantità massiccia come oggi, le illustrazioni di Lopez sembravano voler quasi entrare in competizione con quest’ultima grazie all’accuratezza del disegno e alla naturalezza e all’espressività dei soggetti ritratti.


Se l’abbondanza e la qualità delle illustrazioni e degli illustratori di moda esistenti è ormai assodata, lo stesso non si può dire per le illustrazioni che ritraggono il cavallo e l’ambiente dell’equitazione. Rappresentare i nostri amici a quattro zampe nei loro comportamenti e nelle loro espressioni in maniera realistica attraverso il tratto a matita presuppone anche una certa conoscenza ed esperienza nel rapporto quotidiano con i cavalli che non tutti hanno. Insomma, una grande passione per tutto ciò che ha a che fare con il loro mondo è un requisito fondamentale.




Rien Poortvliet riesce a trasmettere questi sentimenti e questo feeling molto personale con i cavalli nelle sue illustrazioni. L’artista olandese, da sempre amante della natura e degli animali, ha dedicato una larga parte della sua produzione di disegni e acquerelli per l’editoria al fedele alleato dell’uomo in molte attività. Abbiamo potuto ammirare la sua grande abilità tecnica ed espressiva in un volume in particolare, pubblicato in Olanda nel 1978 con il titolo Het Brieschend Paard, e più agilmente reperibile nella sua edizione stampata in inglese del 1996 per la casa editrice newyorchese Stewart, Tabori & Chang, intitolata Rien Poortvliet’s horses. Un pezzo pregiato per ogni rider o appassionato che si rispetti, non solo di cavalli, bensì anche di forze militari, uniformi e bardature, o di arte in generale.



Partendo dalla rievocazione dei propri ricordi di infanzia e delle figure mitologiche di cavalli e cavalieri che hanno nutrito la sua immaginazione di bambino, Poortvliet ci offre una panoramica a 360° gradi del mondo dell’equitazione in tutte le sue declinazioni, dal tradizionale ruolo del cavallo nella campagna olandese come animale da lavoro e da traino (anche di imbarcazioni di salvataggio!), ai cavalli di “sangue blu” della famiglia reale olandese e a quelli dei corpi di polizia e delle forze dell’ordine.


Ciò che spicca all’occhio del lettore che conosce un po’ questo mondo, oltre ai testi concisi e all’uso del colore molto accattivanti che consentono di immergersi completamente nell’immaginario dell’artista, è appunto lo straordinario grado di realismo delle illustrazioni, non così facilmente riscontrabile altrove, dato che stiamo parlando di disegni fatti a matita e ad acquerello. L’attenzione dell’autore si concentra infatti, oltre che sull’anatomia dei cavalli (Poortvliet dimostra di avere una sicura conoscenza di numerosissime razze provenienti da tutto il mondo e di tutte le dimensioni) soprattutto sul mondo accademico-militare e aristocratico e sul ruolo rivestito dai cavalli all’interno di questa realtà esclusiva e raffinata, forse un po’ fredda all'apparenza, ma da lui rappresentato con un trasporto e una sensibilità significativa. Poortvliet riesce a strabiliare per la quantità e la minuzia di dettagli che riesce a riprodurre  con il semplice uso di tinte acquerello. Uniformi, giubbe, kep, finimenti, carrozze ci vengono svelate dalla mano di Poortvliet in ogni loro minimo particolare, da quelle più sfarzose e ingioiellate a quelle più semplici ed essenziali. 





Questa particolare attrazione, fascinazione oseremmo quasi dire, del disegnatore olandese per la famiglia reale olandese, i corpi militari e le forze dell’ordine e i loro cavalli, ci è sembrata molto significativa e vicina al modo di intendere l’equitazione di Accademia Italiana. Quando Gino Moschetti ha fondato il suo brand, si è ispirato evidentemente a quel mondo accademico-militare, elegante e aristocratico, che con il cavallo e l’equitazione è sempre andato a braccettoI cavalli hanno da sempre contribuito a dare lustro e a nobilitare l’immagine del cavaliere in divisa. E viceversa il blasone di colui che sta in sella ha aiutato a rafforzare la considerazione di cui gode il cavallo nel nostro immaginario.
Accademia Italiana ha cercato di infondere questo spirito di ammirazione e raffinata sobrietà nelle sue collezioni di pantaloni e giacche per l’equitazione, unendo un tocco creativo personale.



E questo è lo stesso spirito nel quale pensiamo possa ritrovarsi anche chiunque ammiri gli acquerelli di Rien Poortvliet, o abbia sperimentato nel corso della sua vita un legame speciale con i teneri quadrupedi. Nelle splendide pagine di questo ricchissimo volume (contiene 350 illustrazioni a colori),  l’artista sembra intenzionato a sfogliare davanti a noi il suo album di famiglia, rievocando e mostrandoci tutti gli esemplari che hanno in qualche modo segnato la sua esistenza, dai cavalli solo visti o immaginati da bambino, a quelli con i quali Poortvliet ha condiviso una parte importante della sua vita.  La vita di un uomo tranquillo e riservato e di un artista dal tratto delicato e deciso.





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